Forse un secondo conta poco, ma su un 3.000 tirato alla morte in una giornata dove pensi di finire in 12.00 o stramazzare al 4° giro per via della settimana "monstre" e della ciaspolata di ieri è una vera iniezione di adrenalina, di fiducia nei propri mezzi, semplicemente di grande felicità.
Oggi avrei voluto finalmente scrivere il Capitolo 1 del Fantastico Quattro; mi ritrovo invece ad aver infranto due muri. ( il vecchio personale era 12.07 ).
Ora sono troppo stanco per iniziare a scrivere il libro sulla mia rincorsa al Fantastico Quattro, voglio godermi questo CRONO fino in fondo anche perchè da oggi in avanti sarà dura scendere e dovrò fare allenamenti sempre più intensi e sempre più a contatto con l'acido lattico con il quale comunque ho iniziato un buon rapporto :-) spero duraturo!
La fatica che fai in pista è davvero diversa dalla strada. Ti segue passo passo, è intensa, non ti abbandona mai e cerca di ammaliarti.
Dopo un 1° km passato a 3.41 e un 2° perdendo il treno buono; nel terzo ho dato tutto per accorciare su di loro per poi giocarmela in volata.
Durante il penultimo giro ero davvero cotto e le gambe non erano per nulla brillanti, ma al pensiero che passato il traguardo mancasse un solo giro ha fatto cambiare qualcosa nella mia testa.
Gli ultimi 400 mt sono stati una progressione continua e ai 200 è partita la volata, sono entrato nel mio mondo parallelo rischiando di tornare in quello reale prima del traguardo per mancanza di benzina. (dal grafico del passo di Sportracks ho fatto gli ultmi 400 mt in 1.14 compreso lo sgarro, ho calcolato 410 mt anzichè 400).
D'altra parte il treno che mi aveva staccato era ancora un pò lontano e l'unico modo per riprenderli e batterli era questo. Come al solito la mia competitività mi ha accecato.
Mi sono fatto l'ultima curva in terza corsia per via dei doppiaggi e ai 70 mt ho preso Corrado. Ai 30 torno di colpo nel mondo reale e un sussulto mi fa capire di essere nell'acido lattico fino al collo.
Non voglio mollare, c'è Gigi a 3-4 mt e riesco a ritornare nel mio mondo parallelo, piazzo l'ultima zampata e taglio il traguardo.
Mi ricordo di avere un cronometro al polso (nessun LAP oggi, solo corsa allo stato puro) e lo arresto con un attimo di ritardo, ma il tempo ripaga di tutto.
Ripenso a inizio gara alle parole di mio padre "non esagerare, vai tranquillo, stai sui 12.30" , purtroppo queste sono le gare e questa è la mia testa. Quando parti pensi solo a correre più forte possibile e le endorfine fanno il resto
Vedo Nicola che mi fa il gesto di Baggio in Italia Francia dei Mondiali 98 (sul suo Blog l'ottimo racconto della sua gara), l'amico Stefano chiude ampiamente sotto le sue previsioni ed è pronto per Roma Ostia, l'amico Francesco ha corso alla grande e iniziare in pista è davvero da duri !!
Io mi godo il nuovo PB e comincio un lungo scarico fino alla Mezza di Stresa. (ci credete? :-))
Il dolore al retrocoscia è solo un ricordo, non mi sono fatto male, ma forse ho tirato troppo la corda. Ora devo stare molto attento, non posso essere così fortunato sempre.
Il momento di forma però è di quelli giusti.
Good Run!