"Al Cross di Paderno vorrei attaccare" ...le ultime parole famose! :-))
Mi son dimenticato di raccontare il mio test posturale eseguito gratuitamente sul
Delos Postural Proprioceptive System. Una serie di posizioni su una gamba in equilibrio precario onde valutare la capacità propriocettiva.
Beh c'è poco da raccontare se non dire che ho parecchio da lavorare, non ci siamo proprio. Ora capisco perchè ad ogni buca, ad ogni sconnessione del terreno, ad ogni ostacolo che non vedo ho grosse possibilità di stortarmi qualcosa o peggio ancora infortunarmi.
Quando facevo atletica all'età di 9 anni facevo una ginnastica speciale, appunto la ginnastica propriocettiva e mi aiutava tantissimo nelle situazioni "limite". Devo riprendere ad utilizzare la tavoletta surf che avevo usato qualche anno fa per recuperare da un infortunio alla caviglia.
Ho iniziato proprio da qua il mio resoconto del Cross di oggi in quanto mi sono trovato in grossisima difficoltà con grandi rischi per le mie articolazioni. Per fortuna la mia testa sembra funzionare e non forzando sono riuscito a portare a casa le caviglie.
Volevo attaccare in questo cross, ma è stato lui ad attaccarmi e mettersi sulla difensiva non è bastato per cercare comunque una buona prestazione. Questo tipo di gara non è da sottovalutare: richiede una preparazione davvero specifica e non approssivativa. Mentre su strada vieni perdonato parecchio, nel cross no! Lui non perdona! Nel cross anche uno forte su strada rischia di fare una brutta figura.
Sono riuscito a trovare comunque spunti di grande divertimento: ho portato a casa la "pelle", un bel pacco gara, c'era il sole, organizzazione super, atmosfera affascinante con la neve e ho tifato a squarciagola per le volate dei miei amici Alberto e Pietro!
Il campo lo vedete nella foto, la temperatura no! Finalmente un inverno freddo! Sono stufo di sentire telegiornali allarmistici. Siamo in pieno inverno e per di più anche abbastanza vicini ai
giorni della merla. Questa mattina sotto casa un bel -9° mi aspettava, l'auto totalmente ghiacciata e la mia bottiglietta ibernata! A Paderno si stava meglio (ehehe), solo -4° alle 8.30 :-)). Durante la ricognizione non mi sembrava così tremendo il terreno, ma stavo camminando non stavo correndo e questo ha fatto poi una differenza abissale. La neve, estesa dappertutto era molle, dura e croccante. Un passo affondavi un passo teneva e un passo scivolavi e poi qualche buchetto nascosta era in agguato pronto a morderti le caviglie.
Tutto era tremendamente evidenziato dalla mia scarsa capacità propriocettiva ed era lampante la differenza che c'è tra un vero atleta ben preparato e uno scarso (come me) preparato in modo approssimativo. Devo proseguire ed impegnarmi nel potenziamento in palestra e sulla mia
pedana vibrante.
Allo start ho capito subito che non era giornata: non riuscivo proprio a correre, spingevo spingevo, ma non stavo in piedi ! Mi passavano tutti e oltre a non trovare il ritmo (che mai ho trovato) non capivo come e dove mettere i miei piedi.
A metà giro prendo un bel buco che mi fa urlare di dolore alla caviglia sinistra, quasi mi fermo, ma stringo i denti e dopo qualche metro passa. Cerco di riprendere un pò di terreno, ma tutti mi passano e dopo altri 200 mt riprendo la storta sempre allo stessa caviglia.
La fascite non si sente nonostante le odiate chiodate, ma la caviglia non mi permette nulla o quasi. Ogni passo è per me un punto di domanda, ma voglio arrivare alla fine e cerco di impostare l'andatura il più regolare possibile (comunque sempre sopra i 5 min/km).
Nel secondo giro il terzo crick (fortuna non un crack) e penso di fermarmi, ma dopo un pò il dolore si affievolisce e mancano solo 2 km. Penso che il ritiro sarebbe uno smacco troppo grosso, a costo cammino, ma arrivo! Rallento e mi passano altri 5. Nell'ultima discesa un atleta davanti a me fa un volo alla Fantozzi campione mondiale di sci. Io rallento ancora, manca poco e mi passa un altro. Ormai il traguardo è a portata di vista dietro non ho nessuno vicino, quello davanti è troppo lontano da pensare una volata......e poi con questa caviglia! (nella foto all'arrivo si vede Valter della Michetta che sembra scrutarmi. Valter è quello in assoluto che mi ha messo più in difficoltà in una volata....epica è stata quella a Bereguardo durante la prima prova!!!).
Arrivo e con grande sopresa c'è tanta gente che deve ancora tagliare il traguardo, ma io sono veramente deluso dal punto di vista cronometrico (29 alti o 30 bassi boh nemmeno ho stoppato il Garmin).
Guardo la caviglia e sembra reggere, faccio quattro chiacchere e una foto con
Antonio Capasso, (che ringrazio) aspetto l'irriducibile socio Giampaolo (che il giorno prima aveva corso anche il Brianzolo!!) e poi dritto a prendere il pacco gara. Una sopresa! Perchè alle campestri mai avevano dato dei pacchi gara.
Un grossissimo applauso all'organizzazione: impeccabile! L'EuroAtletica 2002 è stata eccezionale. E poi il pacco gara: maglia tecnica, 2 scatole di cerotti, un cuscinetto gonfiabile e il ghiaccio secco (che ho usato subito per la caviglia), il tutto per la modica cifra di 3 euro!
Ma a questo punto mi sorge un dubbio: Linus, che era annunciato, ma dov'era? Io non l'ho visto.
Questo quando riporta il sito del Trofeo Monga per le prime 2 prove :
Esordio epico per l'edizione 2009
Certamente questa edizione di Bereguardo verrà ricordata per tanti anni. poche volte e mai per questo trofeo, giunto alla sua 28° edizione, si era dovuto decidere di ridurre la distanza per l'impraticabilità del campo gara.
Il maltempo ha messo in difficoltà concorrenti e organizzatori ma alla fine non si è arreso nessuno.
Paderno al suo esordio ha accolto i concorrenti su un manto bianco.
Dopo Bereguardo anche Paderno mette a dura prova la resistenza degli atleti. La temperatura bassa e il fondo innevato hanno reso particolarmente dura questa prova che si è comunque svolta regolarmente.
Siamo tornati ai tempi di NOI UOMINI DURI :-))